venerdì 15 dicembre 2006

Scambio di coppia

A dir poco impressionante!

Sempre girovagando mi ritrovo a leggere questa lettera. Ma quello che impressiona è il dibattito che ha scatenato: inizia il 14 ottobre 2005 e prosegue fino a tutt'oggi, 15 dicembre 2006!

Quanto desiderio c'è in giro, quanta curiosità si apre quando se ne parla...


Il trans, la bisessualità e la comprensione...

Girovagando fra i blog ho trovato questo post, con i relativi commenti. Molto divertente il post, bello il blog.

Il post, centrato sulla difficoltà di capire la "trasgressione trans", fa comprendere meglio quanto diffusa sia la curiosità verso un simbolo (il trans appunto) che racchiude il femminile e il maschile insieme. E quanto sia diffusa la scelta di molti di misurarsi con quest'essere ignoto, raffinato (quando bello/a) e con potenzialità sensuali che senza dubbio incuriosiscono.

martedì 12 dicembre 2006

Un test

Facciamo un gioco, vi va?

Abbiamo preso un treno. La nostra prenotazione ci indica un posto a sedere accanto a un finestrino, in uno scompartimento al cui interno c'è una coppia, un ragazzo e una ragazza. Sono stati soli, fino al momento in cui entrate. Quindi ne hanno approfittato per baciarsi e forse anche toccarsi.
All'inizio sono un po' infastiditi dalla vostra presenza, speravano di restare soli ancora un po'. Poi, pian piano, ricominciano le effusioni: dapprima solo un bacino e una carezza, poi un bacio più lungo e magari accompagnati da un mugolio. Ancora, vedendo che anche se imbarazzato voi fate finta di niente, si posizionano più comodamente. E si stringono di più. Da qui vengono lanciati una serie di sguardi; da parte del ragazzo per controllare se vi state facendo i fattacci vostri; da parte della ragazza per essere certa di non doversi vergognare come una ladra. Le loro fugaci occhiate incrociano di tanto in tanto una vostra sbirciata.
Ormai siete certi di essere giunti ad un bivio, così ancora non può proseguire. Cosa fate:
  1. Vi alzate e ve ne andate?
  2. Cominciate a tossire e a sbuffare?
  3. Inveite contro la coppia?
  4. Lasciate apparire un sorrisetto compiaciuto e guardate altrove?
  5. Lasciate che continuino e vi posizionate come voyer?

Etero, omo e bisex, ma con complicità

"Mulholland Drive" di David Lynch. Chi l'ha visto? Io sì, e credo di aver assistito alla scena più sensuale che il cinema mi abbia offerto finora. Sì, e mi riferisco a quando le due protagoniste si ritrovano a condividere il letto, dopo una giornata tormentata. Non si vede nulla, sia chiaro, solo un bacio. La sensualità risiede tutta nella situazione che si è casualmente creata; nella voglia di tenerezza che le due donne richiedono l'un l'altra, quasi come un rifugio da un mondo impazzito. Insomma, una sensualità legata ad un approccio di natura affettivo-casuale-segreto-complice.

Nello stesso film, inoltre, c'è anche una scena di masturbazione femminile. Anch'essa una scena di assoluta sensualità, forse più aggressiva nonostante si tratti di "sesso a uno". Ma la protagonista ha la capacità di far entrare lo spettatore nella sua fantasia solitaria che si sprigiona su un divano (si potrebbe dire una scena comune).

Nel riflettere, a posteriori, sul perché la prima scena sia risultata per me così tanto attraente non riesco a darmi altra spiegazione se non questa: l'assoluta casualità della dinamica, quasi un'attrazione imponderabile tra le due donne (che confessano entrambe di non averlo mai fatto prima) date le circostanze e la vicinanza di spirito e condivisione. Dunque, a ben vedere, è la complicità "della prima volta", intrisa anche di affetto oltre che di forte emozione per la particolarità della situazione, a rendere ai miei occhi assolutamente sensuale la scena.
Infatti, chiedo a tutti coloro abbiano provato il fascino di essersi trovati almeno una volta in una situazione poco ortodossa: ve lo aspettavate? Pensavate davvero che vi sarebbe capitata una simile situazione? Eppure è accaduta, e con molta probabilità vi è piaciuta. Ne ricordate con gusto tutti i particolari e soprattutto le forti, fortissime emozioni provate. Oggi, magari a distanza di tempo e con maggiore maturità rispetto a quanto vissuto, siete anche capaci di essere più guardare la vita intera con uno sguardo più raffinato. E attento alle sfumature. E fors'anche alla sensualità, che le sfumature nascondono.

lunedì 11 dicembre 2006

L'intimità

Ripensavo al commento di A., in ordine al primo post di questo blog. Ripensavo, dunque, a come sia riuscito A. a dare plasticità, con pochi tratti di pennello, all'idea di complicità. Un quadro di "intimità" semplice e liberatoria, costituita da due amici, dunque dello stesso sesso, che ritrovano il piacere dello stare insieme anche attraverso coccole fisiche (la masturbazione, la fellatio). Un'intimità, com'è ovvio, segreta fra i due. E per questo complice, attraente e ricca di tenerezza. Al riparo, dunque, dalle curiosità morbose di una società dedita alle etichettature prive di analisi della complessità dello spirito umano.
Ecco, questa è sicuramente una forma di complicità.

mercoledì 6 dicembre 2006

L'amico virtuale

"Gli amici che non hanno un viso, che si frequentano solo tramite internet e la community, contano tanto quanto quelli reali, che si incontrano fisicamente", è quanto si evince da una ricerca della University of Southern California.
Ne consegue, che le sollecitazioni emotive che si "subiscono" davanti ad una e-mail o a un qualsiasi contatto, virtuale ma anche atteso e desiderato, sono reali. E lo sono perché toccano, magari, corde profonde del nostro essere. Se si aspetta con ansia il contatto di un amico/a è perché ci si sente capiti di più da quest'ultimo/a? Se ci si appassiona ad un amico/a virtuale è perché "realmente" necessitiamo di impegnare energie che la vita reale marginalizza nella nostra quotidianità? Se si fantastica insieme ad un'altra persona su espressioni sensuali e sessuali, è perché "realmente" vorremmo viverle?

Insomma, a me sembra che - com'è prassi consolidata - le ricerche, più o meno scientifiche, fotografano una realtà già esistente da tempo. E sembra che si evidenzi una realtà forse ancora nascosta. Ma questa, quella delle passioni, delle amicizie, delle attese e delle ansie virtuali, è una dimensione non solo molto "reale", ma anche molto estesa in dimensioni e in profondità. Una dimensione, forse, ancora più simile alla composizione dell'animo umano.

martedì 5 dicembre 2006

Lesbo, it's ok

Essere lesbica oggi fa tendenza. Le trasmissioni sulle donne che amano donne fanno apparire le donne (scusate il gioco di parole) come persone forti, ma al contempo desiderose di quell'intimità sensuale e non volgare, dolce e appassionata come (quest'immagine ci consegna la storia del desiderio femminile) solo le donne sanno esprimere.
A me sembra che l'omosessualità (femminile e maschile) possa essere declinata come una grande complicità. Forse la Complicità per eccellenza. Si tratta, ovvero, di una relazione tra due persone che sanno come sono fatti l'un l'altra, cosa vogliono esattamente l'un l'altra e, soprattutto, parlano lo stesso linguaggio l'uno/a e l'altra.
Ma il fascino del "diverso" (da te, ovvio) resta.
Per la donna il fascino dell'uomo che sa essere uomo (e sa esserlo con te, nella tua intimità femminile) attrae come solo può attrarre la conquista "impossibile".
Per l'uomo, invece, la donna che sa e vuole essere donna, supina, prona e leale alla virilità (la tua e solo la tua) è un richiamo ancestrale che non può essere cancellato.
Ma è forse per questo che si affaccia con maggiore prepotenza sul panorama della sensualità l'essere bisessuale?

lunedì 4 dicembre 2006

Perché è affascinante?

Relazionarsi mediante regole certe può avere il suo fascino. Ci si sente protetti da eventuali derive affettive e complicazioni sociali. In questo modo si può dare e ricevere, in modo esponenziale. Serve a creare un terreno di sperimentazioni. Attraverso le quali ci si mette in comunicazione con se stessi, verificando i propri limiti e le proprie capacità. Ci si riappropria delle personalità più recondite, al fine di essere più forti e consapevoli. Di come siamo, di cosa vogliamo.
Un modo di essere che, per sua natura, dev'essere temporaneo. Perché deve avvalersi di persone speciali, di una compagnia speciale. Che sia complice, condividendo regole che vanno rispettate. Perché anzitutto deve esserci il rispetto per il/la partner. Soprattutto se si bypassano tutte le regole sociali che impongono relazioni eterosessuali e canoniche. Si può essere complici fra uomo e donna, fra donna e donna, fra uomo e uomo. E, perché no?, fra coppia e uomo/donna.